Con la stagione successiva la serie A cambierà formato e diventerà a girone unico. Per essere ammessi alla nuova serie B, anch’essa a girone unico, bisogna vincere i rispettivi gironi.
La cosa riuscirà allo Spezia, mentre il Savona, complice un avvio tutt’altro che brillante (3 soli punti nelle prime 5 giornate), dovrà accontentarsi del terzo posto e di partecipare nuovamente al campionato di Prima Divisione, che equivarrà praticamente alla serie C.
Una curiosità: sembra che il soprannome di “Corsari” che viene attribuito al Sestri Levante sia nato in occasione della trasferta dei rossoblu a Savona, quando riuscirono a cogliere un’insperata e abbastanza avventurosa vittoria.
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1927-28
Il 9 Ottobre 1927, terza giornata di andata, viene inaugurato il campo di Corso Ricci, che ospiterà il Savona per 39 anni.
Il giorno della festa il Savona “mata” il Carpi 5-0, allineando questa formazione: De Salvo, Pantani, Esposto, Perlo, Ambrosa, Baldassarre, Oxilia, Tomasi, Bertolero, Rosso, Giacoppo. L’allenatore è l’ungherese Karoly, un vero maestro di calcio.
Tra le fila biancoblù si mettono in luce giocatori che, per lunghe stagioni, rappresenteranno il punto di riferimento della squadra: mentre si avviano verso il declino Roggero e Ghigliano, sorgono gli astri di Perlo, De Caroli, Fioretti, Oxilia (che poi giocherà nella massima divisione con il Modena) ed indossano il biancoblù giocatori provenienti da fuori che si riveleranno preziosi, come il torinese Bertolero e, soprattutto, Luigi Bertolini, da Busalla, detto “l’uomo che giocava con il fazzoletto in testa” poi passato all’Alessandria e da lì alla Juventus dei cinque scudetti e alla Nazionale, campione del mondo 1934.
Il finale di stagione non è brillantissimo e non permette ai savonesi di giocarsi tutte le carte per il primato in campionato, nonostante la Pistoiese (prima nella classifica finale) venga sconfitta sia all’andata che al ritorno.
1926-27
Il regime fascista prende possesso anche del mondo del calcio e con la “Carta di Viareggio” mette un minimo di ordine nel frazionatissimo campionato italiano: viene istituita la serie A a girone unico (che provvisoriamente viene chiamata Divisione Nazionale), anche la seconda serie cambia nome e diventa I Divisione. Ai tre gironi del Nord di questo torneo sono chiamate a partecipare le squadre che hanno perso gli spareggi per l’ammissione alla massima serie più le 22 formazioni meglio classificate nei gironi della Seconda Divisione dell’anno precedente. A queste (per arrivare a 30) viene aggiunta l’Anconitana.
Savona e Speranza fanno parte del gruppo e sono inserite nel girone B. Campionato di centro classifica per il Savona, che disputa l’ultimo derby contro lo Speranza, che a fine anno verrà fuso con i biancoblù per ragioni politiche.
In effetti questa squadra dava motivo di preoccupazione ai gerarchi (in Italia c’erano Regno e Fascismo): i colori rosso e verde erano quelli dei socialisti e dei repubblicani e il nome stesso lasciava intendere, senza troppi mezzi termini, l’orientamento politico dei dirigenti.
Venne quindi deciso di far chiudere i battenti alla società, che si fuse con il Savona FBC. Per le ragioni di cui prima la nuova creatura mantenne il nome di AC Savona e i colori biancoblù, decisamente meno “impegnativi”.
A margine va ricordata anche la disastrosa edizione della Coppa Italia, la seconda della storia e la prima a cui partecipò il Savona, che alla fine non venne assegnata: vi erano tali e tante partecipanti e la formula fu così farraginosa da dover sospendere la competizione al quarto turno. Si era già a Giugno e c’erano ancora 36 squadre in lizza!
1925-26
Il Savona arriva terzo alle spalle di Spezia e Sestrese ma spesso in casa si dimostra travolgente: ne fanno le spese Valenzana, Corniglianese e Rivarolese.
La Novese si ritira dal campionato, che già contava sole 11 partecipanti al girone, dopo 14 giornate., ma è tuto il torneo ad essere falsato da continui rinvii e dispute tra società: tant’è che si inizia il 4 ottobre e si finisce il 4 luglio, 9 mesi dopo! Si gioca all’esasperante media di 2 partite al mese, mettendo in luce tutta una serie di pecche regolamentari che dovranno essere corrette di lì a breve. Le prime 5 della graduatoria saranno ammesse al campionato di I Divisione dell’anno seguente.
1924-25
Un’altra stagione con poche soddisfazioni per i biancoblù: l’inizio è da dimenticare con 5 sconfitte consecutive, poi arriverà una parziale ripresa ma la classifica finale è mediocre e i brividi del fondo classifica vengono evitati in extremis.
Il girone è allargato (seppur di poco) e comprende anche qualche squadra piemontese: alla fine si conteranno solo 10 partecipanti.
Per dare un senso alla stagione si organizzano un bel po’ di amichevoli, ma il calcio deve ancora trovare una sua fisionomia.