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1955-56

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Alla vigilia della stagione 55-56 torna Stefano Del Buono ed il cammino, sia pure faticosamente, torna a farsi in salita.
Del Buono, come suo costume, provvede ad un innesto di esperienza: da Sanremo arrivano Madini (che svolgerà anche le funzioni di allenatore) e Celani, due ex–interisti con una lunga esperienza, la mezzala Trevisan e l’ala sinistra Lunardi. Tra i pali ritorna Moscino e dalla Stella Rossa viene lanciato in prima squadra Valentino Persenda. Persenda difensore di grinta, atleta di notevole spessore atletico, inaugura così la sua lunghissima milizia biancoblu, che lo porterà ad essere il recordman delle presenze e a salire, passo, passo, sempre con la stessa maglia, dalla Promozione alla Serie B. Galindo e Mariani sono in rosa, ma giocano meno per via del servizio militare.
Si tratta di una annata particolare per il calcio italiano: per la prima volta, mentore Fulvio Bernardini (che, come suo vice, ha scelto Felice Levratto) lo scudetto approda a Firenze; una novità assoluta, suffragata da una imbattibilità che dura 33 giornate (i viola: Sarti, Magnini, Cerveto, Chiappella, Orzan, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini, perdono soltanto all’ultima giornata, proprio a Marassi, dal Genoa : 3-1).
Il campionato del Savona è incernierato alle due gare contro il C.S.I. Pegli: dopo la sfida di andata gli striscioni inanellano una serie composta da 10 vittorie, un pareggio e una sconfitta; dopo quella di ritorno, invece, raccolgono la miseria di 3 vittorie, 3 pareggi e ben 6 sconfitte, così alla fine arriva solo un terzo posto, in un torneo comunque stradominato dalla Sestrese (24 vittorie e 6 pareggi in 30 giornate…), seguita dalla rediviva Andrea Doria che Dapelo (appuntatevi questo nome) e Narducci hanno reso una compagine davvero temibile.

1954-55

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Nel campionato 54–55 tocca alla Veloce fare il grande saluto. Si tratta di un momento magico per i granata, che gestiscono con grande successo il salone del “Cristallo” (laddove oggi sorgono le sale del Cinema Diana) vero e proprio punto di riferimento delle serate savonesi: grandi cantanti, pubblico foltissimo, manifestazioni di alto livello in vari campi (pattinaggio, riunioni di boxe): insomma, Levo, Besio, Borgo, Monti, fanno le cose in grande ed allestiscono una ottima squadra che, alla fine, vince il campionato con quattro punti di vantaggio sul Varazze: il Savona è soltanto sesto.
Tra i biancoblu è tornato “Gustin” Bertolotto come direttore tecnico affiancando Dante; Mariani è lanciato come titolare fisso, dalla Rivarolese arriva l’acrobatico difensore Cavanna, dal Vado l’attaccante Padula (nel “giro” che porta Mino Persenda in rossoblu), gioca parecchie partite Sergio Sguerso, il “maestro”, un personaggio polivalente di grande spessore nello sport , nella cultura, nella vita politica.
La stagione 54-55, però, è da ricordare soprattutto per un altro tracollo: derby con la Veloce , 17 Maggio 1955, i granata trionfano per 4-0, uno smacco non da poco. Formazione della Veloce, davvero da ricordare: Canepa, Rinaldi, Folco, Cavallo, Storelli, Sesena, Lauretano, Grazzini, Minuto, Tomasini, Marchese. Allenatore Borgo, direttore tecnico Besio.
Si scatenano le polemiche, addirittura si ventila una fusione biancoblugranata (il prof. Colla si adopera in questo senso) ma non se ne fa nulla.

1953-54

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La storia del Savona FBC ricomincia dal punto più basso: il campionato di Promozione Regionale. Non era mai capitato nelle 46 stagioni precedenti. La città è ancora avvolta nella crisi della sua grande struttura industriale; Stefano Del Buono, vivamente contestato si fa (temporaneamente) da parte, si svolgono assemblee infuocate, si nominano comitati di salvezza: tocca a tre personaggi cittadini gestire questa difficile fase di transizione, il rag. Gianpietro nominato commissario straordinario, Antonio Parodi direttore tecnico, e Mario Dante “Cicerin” che, da allenatore dei boys viene promosso in prima squadra.
Una prima squadra che comprende, in pianta stabile, alcuni dei suoi pupilli: il portiere Rivoire (che al termine della stagione sarà ceduto alla Sanremese), il mediano lavagnolese Marrone, Mino Persenda che si rivela attaccante di razza e prenderà il volo anche lui verso il Vado: giocano anche Speroni, Cinarelli, Spirito, Lantelme, Marietto Vagnola. Si rivela molto utile l’innesto del militar–soldato Ilgrande che per qualche stagione difenderà i nostri colori, mentre fa il suo dovere l’esperto Manfredini, proveniente dalla Sestrese. Due acquisti, invece, si riveleranno, in seguito, veri e propri pilastri del futuro biancoblu: Andrè Galindo, “il francese”, terzino classicheggiante prelevato dalla SIBI del Mago Danilo e Giulio Mariani, che arriva dalla Finalese.
Il momento non è dei migliori per l’intero calcio italiano: la nazionale è eliminata dalla Svizzera, padrone di casa, nei mondiali che si concluderanno con la grande sorpresa della vittoria tedesca sull’Ungheria, invitta da quattro anni ( nell’autunno del 1953 i magiari avevano compiuto l’impresa di piegare l’Inghilterra 6-3 a Wembley, prima squadra continentale nella storia del calcio); nel nostro campionato dominano gli stranieri: il trio Gre-No–Li (Gren, Nordhal, Liedholm nel Milan), i danesi Hansen, Karl e John, e Praest nella Juve, i “solisti” Wilkes, Skoglund e Nyers nell’Inter: ma ce ne sono tanti altri, nordici e sudamericani ed il vivaio italiano stenta.
Insomma: per il calcio italiano si tratta di un momento così e così, come per il Savona.
Soprattutto per i tifosi biancoblu il momento nero si accompagna con gli exploit delle rivali più accanite: il campionato 53–54 è vinto dal Vado che, addirittura, passa in Corso Ricci, domenica 21 Marzo 1954, con un roboante 5-1 (per i biancoblu salva l’onore proprio Galindo, con una rovesciata ancora ricordata oggi, nelle rituali cene tra “ex”). Si tratta di un grande Vado che il trio Ferrando- Morixe-Lazzaretti ha messo in mano a Pippetto Frumento, perchè si aprisse un ciclo: Caviglai, Macrì, Murialdo, Barile, Ghiorzi, Biggi, Padula, Ansaldo, Parodi, Marchese, Calabria, fanno il salto, salgono in IV Serie e il “clan” rossoblu terrà le posizioni per 5 stagioni, facendo letteralmente impazzire di gioia il pubblico delle Traversine.

1952-53

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Per il nuovo campionato di IV Serie torna in panchina Felice Levratto, si lanciano alcuni giovani di talento come Folco e Pantaleoni, ma non basta: la situazione economica rimane deficitaria.
Vengono lanciati altri giovani, come Marietto Vagnola (personaggio di spicco nella vita cittadina, giocatore, dirigente, imprenditore: mancato troppo presto) che segna il goal della vittoria a Casale; ma alla fine, il 19 Aprile 1953 si è costretti a rinunciare alla gara casalinga con la Novese: chi scrive queste note ricorda ancora, con il groppo in gola, le biglietterie chiuse in Corso Ricci. La domenica successiva, a Cuneo, scendono di nuovo in campo i Cicerin Boys: si perde 3-0 e, per la prima volta nella sua storia, il Savona FBC scende nel campionato di Promozione Regionale.

1951-52

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La Federazione ha un’idea folle: un unico girone di Serie C da quattro che erano!
Ne consegue che bisogna per forza arrivare nelle prime 3 per evitare la retrocessione in IV serie.
Il Savona pare attrezzato per centrare il bersaglio, tanto più che tra i pali giostra Piani, ex di Torino, Triestina, Genoa, un portiere di gran classe, e all’attacco a fianco di Mantero e Ventimiglia si colloca l’esperto Cavagnero proveniente dall’Asti.
La situazione economica, però precipita: i giocatori sono lasciati senza compenso per molti mesi e, proprio per rimediare, il 1° Maggio si organizza una amichevole con il Palermo (dove milita l’ex Pendibene). Tra il primo ed il secondo tempo scoppia il dramma: i previsti rimborsi non sono stati versati ed i titolari si rifiutano di scendere in campo.
Del Buono decide di sospendere tutti e di chiudere il torneo con i “Cicerin Boys”: gli allievi, allenati dall’appassionatissimo Mario Dante, un vero mago delle categorie minori ed un altro personaggio da ricordare, per aver dedicato tutta la sua vita alla causa biancoblu.
Il 4 Maggio 1952, ad Aosta, il Savona schiera 11 ragazzini tra i 14 ed il 16 anni (per la cronaca: Rivoire, Spirito, Fortessi, Morasso, Galatolo, Marrone, Alluigi, Briano, Alienda, Gravano, Cinarelli): finisce 10-0 per i rossoneri e svanisce il sogno di rimanere in Serie C.