2019-20

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Prima dell’inizio della stagione arriva la bomba: c’è un gruppo disponibile ad acquisire il Savona! Per chi fino a pochi mesi prima aveva proclamato ai quattro venti di essere disposto perfino a regalarlo, pur di dimostrare la propria buona fede nella gestione societaria, un’occasione da non perdere. In teoria. In pratica, la dirigenza tentò di alzare un muro invalicabile a difesa delle proprie posizioni: nessuno aveva intenzione di cedere nulla. Il Cavallo di Troia si rivelarono i soci di minoranza della società, ampiamente consapevoli dell’impossibilità di mantenere in piedi una gestione tanto raffazzonata, che liberarono le loro quote a favore del nuovo soggetto subentrante. Ma chi era questo soggetto? All’inizio nomi roboanti: Roberto Patrassi, una lunghissima carriera nel Settore Giovanile del Milan, ma anche ruoli ricoperti in Federazione e nella LND; responsabile del Settore Giovanile biancoblù viene chiamato Stefano Eranio; a guidare la campagna acquisti quel Christian Papa già in coppia con Riolfo nell’ultimo, disgraziato, anno di Serie C. A sostenere il tutto si parla di aziende lombarde di efficientamento energetico, ma non solo. Nella conferenza stampa di presentazione alla città Patrassi parla di progetti per lo stadio, rilancio societario, creazione di sinergie anche per il rilancio turistico. I tifosi sognano.

La trattativa è difficilissima, i conti non tornano per niente: lo sbandierato pareggio di bilancio è una chimera che non trova riscontro nella realtà dei fatti, il debito sfiora il milione di euro! Ciò nonostante (o forse proprio per quello) Cavaliere & C. non ne vogliono sapere di scendere dal carro, i tempi vanno alle lunghissime: a metà Luglio si è ancora nel mezzo di un guado, una dirigenza si muove sul calciomercato in un senso, l’altra in un altro. In pratica si fanno concorrenza da soli… Il paletto è fissato al 31 luglio: data oltre la quale sarebbe impossibile creare una squadra, visto che le altre compagini del girone sono già in ritiro. E proprio il 31 arriva la tanto sospirata firma davanti al notaio: il Savona ha finalmente cambiato proprietà!

Allenatore viene chiamato Sandro Siciliano, che tanto bene ha fatto con quattro castagne secche due anni prima e che ha lasciato un’ottima impressione nei tifosi: chissà dove ci porterà, si domandano, potendo contare su una cassa ben più ricca. Gli arrivi, tutto sommato, non sono per nulla disprezzabili, tenendo conto del ritardo con cui è stata assemblata la squadra: Ghinassi, Fricano, Obodo, Disabato, Tripoli è tutta gente che ha alle spalle stagioni di serie C e, nel caso di Rossini, anche di serie A. A loro viene aggiunta una bella pattuglia di giovani promettenti e, qualcuno, in piena esplosione tecnica. Il luogo scelto per il ritiro è un albergo da favola a Champoluc che lascia i tifosi a bocca aperta, quando salgono in Valle d’Aosta per assistere alla prima amichevole stagionale: tutto sembra procedere a gonfie vele. L’inizio stagione è difficile, come prevedibile, a causa del ritardo con cui è stata assemblata la squadra, ma comunque il Savona si difende e l’impressione generale non è male. Alla terza giornata però, a Caronno, l’imbarcata è generale oltre l’1-2 finale: a fine partita il presidente Patrassi è furioso e promette ai tifosi una bella lavata di capo alla squadra. Invece va ancora peggio qualche giorno dopo, in Coppa Italia a Sanremo, quando il Savona perde sbagliando un rigore e non approfittando della superiorità numerica. A fine mese la situazione esplode: clamorosa sconfitta contro il derelitto Vado, penultimo in classifica e dal tasso tecnico modestissimo. In campo i rossoblu sembrano di un altro pianeta, con gli striscioni immobili a guardarli giocare. I tifosi sono imbufaliti, ancora di più quando Rossini (il capitano) esce dagli spogliatoi dicendo che i giocatori non hanno ancora ricevuto un euro di quanto pattuito.

A questo punto va fatto un passo indietro: nelle foto estive che ritraevano Patrassi e soci durante le loro visite in città, ogni tanto si scorge dietro a tutti una figura, che al tempo veniva derubricata come “un amico” o “l’autista”. In realtà costui altri non era che Ivan Turola, faccendiere ed ex politico milanese il cui nome verrà presto accostato ad indagini sugli appalti truccati dalla mafia in Sicilia. Insomma: la famosa cordata di imprenditori legati al fotovoltaico altro non era che una clamorosa truffa per “lavare” soldi derivati da attività illecite? A questo risponderà la magistratura; agli sportivi, al momento, non restava che l’amarissima sorpresa di un sogno evaporato nel giro di tre mesi. La squadra nel frattempo sbanda vistosamente, le prestazioni indegne si susseguono, l’allenatore viene travolto da una situazione precipitata in maniera inaspettata per tutti.

A metà ottobre Siciliano lascia e al suo posto viene chiamato Luciano De Paola, ex mediano del Brescia in serie A e allenatore rude ma schietto ed efficace: calabrese come Rino Gattuso, a tratti ne ricorda la personalità. Con lui alla guida la barca, poco alla volta, si raddrizza: vengono allontanati i giocatori che, per un motivo o per l’altro, toglievano serenità allo spogliatoio, i giovani vanno avanti con pochi riferimenti “anziani” ma con un mister che non dà loro tregua e, poco alla volta, fa emergere le tante qualità individuali della formazione. La rimonta in campionato è notevole: dalla zona playout di metà girone di andata si passa alla vista playoff a metà girone di ritorno. La squadra non sbaglia quasi più nulla, il pubblico risponde con entusiasmo a un gioco trascinante; la città si stringe attorno ai giocatori, di fatto abbandonati dalla dirigenza (nel frattempo dileguatasi), e cerca di dar loro quel minimo di calore che possa giustificare il loro impegno in campo. Se in giornata, il Savona è travolgente: le prestazioni contro il Ligorna (su un campo grosso poco più di un cortile) e di Fossano fanno brillare gli occhi, in altre occasioni solo atteggiamenti arbitrali “non benevoli” non permettono agli striscioni di portare a casa il meritato premio. Le ultime 7 giornate dicono 4 vittorie, 2 pareggi e un’immeritata sconfitta contro la Lucchese. Dopo la vittoriosa trasferta di Bra tutto si ferma, causa Covid. Per il Savona si apre un periodo nerissimo.