Un anno vissuto fra la farsa e l’improvvisazione: partito in una sera d’estate in cui ci si era candidati come una delle pretendenti alla vittoria finale, nonostante lo stravolgimento della squadra e il cambio di tecnico, proseguito con l’esonero di mister Tabbiani all’11a giornata con il Savona in caduta libera verso il fondo della classifica e terminato con l’ingaggio del quarto allenatore in 14 mesi, quel Marcello Chezzi arrivato con le stimmate del carneade (per avere allenato per 13 anni la squadra del padre) e rivelatosi la sorpresa migliore di un torneo da dimenticare. Naturalmente anche lui, come il suo predecessore Siciliano, non appena dimostrò di essere in grado di fare le nozze con i fichi secchi e di avere un minimo di ambizione, venne immediatamente escluso dal “progetto tecnico” per l’anno seguente.
Beffa delle beffe la promozione in Serie C dell’Albissola, effimera protagonista per un anno su scene calcistiche mai neanche immaginate e presto sparita dai radar pallonari nazionali.
A fine torneo arriva la comunicazione del disimpegno di Dellepiane, che cede la totalità del controllo della società a Cavaliere, pur mantenendo un ruolo di garante nel ripianamento di parte dei debiti pregressi da lui creati.