La seconda stagione in C2 è appena un po’ meno movimentata della prima.
Al posto del deludente Sulfaro in porta vengono promossi un giovane delle giovanili, Zappa, e dalla Salernitana via Inter arriva un ragazzeto di belle speranze su cui Italo Ghizzardi dovrà lavorare tantissimo, tale Walter Zenga…
Allenatore diventa “Chico” Locatelli e la rosa viene sfoltita di tutti quegli elementi presi di fretta e furia l’anno precedente, a causa delle ben note vicende societarie. Si apre una collaborazione con l’Inter, che presterà un paio di buoni elementi (Pincio e Testa), e altri vengono scovati in zona.
In attacco il duo Marcolini-Prati ha al suo fianco Miro Zunino in veste di rifinitore e Altovino come guastatore.
La partenza è sontuosa: 4-1 al Città di Castello con uno show di Pierino Prati, che segna una tripletta e dà l’impressione di essere tornato indietro di vent’anni. Si prosegue con regolarità fino alla quinta, poi qualcosa s’inceppa e tra pareggi e sconfitte la classifica s’ingarbuglia sempre più. La tensione comincia a salire e, in occasione dell’incontro casalingo contro la Lucchese, l’arbitro viene violentemente contestato; la protesta si tramuta in assedio a fine partita (fatto piuttosto frequente in quegli anni) e il direttore di gara viene chiuso con catena e lucchetto all’interno dello stadio. Il suo rapporto di gara sarà particolarmente pesante: squalifica del campo. La notizia prima viene accolta con rabbia, poi ci si organizza per andare a sostenere la squadra nella non lontana Chiavari, sede prescelta per la partita contro il Sansepolcro, squadra anche lei impegnata nella lotta per evitare la retrocessione.
Il 20 Gennaio il Comunale di Chiavari si presenta completamente pavesato di bianco e blu; i 3.000 posti disponibili sono abbondantemente esauriti, tanto che parecchie persone seguono la partita arrampicate sugli alberi! In un clima del genere il Savona torna alla vittoria dopo ben 10 giornate e ricomincia il cammino verso la salvezza.
Salvezza che arriverà con due giornate di anticipo, in occasione di una partita in cui i biancoblù stabiliscono un record mondiale: riescono nell’impresa di sbagliare 3 rigori in 90 minuti!
L’incontro era il penultimo casalingo, contro il Grosseto che schierava in porta Bistazzoni, futuro portiere della Sampdoria (ma ci pensate? Da una parte Zenga, dall’altra Bistazzoni per due squadre di centro classifica…). Dal dischetto fallirono Zunino, Zorzetto e Marcolini, il quale tirò però una bordata centrale che il portiere respinse corto e quindi “Marco” riuscì a prendere la respinta e regalare i due punti della tranquillità ai compagni.
A fine stagione Walter Zenga, nettamente migliorato dopo la “cura Ghizzardi”, salpa verso San Benedetto del Tronto e da lì approderà alla casa madre Inter e alla Nazionale: niente male per un portierino che sulle uscite non riusciva ad indovinarne una…
Il campionato vide prevalere il Prato, con la seconda promozione che fu conquistata dallo Spezia a causa della penalizzazione inflitta alla Rondinella per uno dei tanti scandali sul calcio-scommesse che hanno ammorbato il calcio italiano.