2006-07

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La stagione del Centenario si apre con un’ottima notizia: l’asta fallimentare per l’acquisizione del titolo sportivo del Savona non è andata deserta. La società è stata acquisita da un gruppo di professionisti savonesi capeggiati dall’avvocato Roberto Romani e supportata esternamente da Aldo Dellepiane.
Gli inizi paiono essere dei migliori: la domanda di ripescaggio in serie D viene accolta positivamente e, per la seconda volta in tutta la sua storia (a 49 anni di distanza dalla prima…), il Savona può usufruire di un beneficio dispensato a piene mani a chiunque altro.
Non solo: la campagna acquisti comincia inanellando una serie di nomi importanti e finisce con il “botto di mercato” di Grabinsky, nelle ultime stagioni capocannoniere indiscusso del Vado e sogno di un po’ tutta la piazza. A gestire il tutto viene chiamato un tecnico emergente: Giancarlo Riolfo, un recentissimo passato da giocatore biancoblù al tempo della vittoria del campionato sotto la gestione Piro.
Anche l’annosa questione-stadio si risolve positivamente e, dopo un anno passato a peregrinare per i campi di mezza Riviera di Ponente, finalmente il Savona può tornare a casa. Insomma, il sole splende e tutto sembra procedere per il meglio, con una squadra che inanella un risultato positivo dietro l’altro e pare lanciata verso la promozione.
A un certo momento, però, qualcosa si rompe: la campagna di rafforzamento dicembrina non è così smagliante come atteso dai tifosi, del resto il vantaggio sulle inseguitrici è abbastanza rassicurante anche se non enorme (7 punti). Nello spogliatoio comunque succede qualcosa: Grabinsky non è più lui, addirittura viene allontanato degli allenamenti, la squadra comincia a perdere colpi su colpi a partire dallo scontro diretto casalingo con il Casale alla terza di ritorno. Uno 0-2 che segnerà in maniera pesantissima tutto il cammino degli Striscioni: 2 punti in 4 gare fanno arenare la squadra, poco alla volta rimontata e poi sorpassata dal Canavese, che alla fine si aggiudicherà il torneo con ben 7 punti di vantaggio sul Savona!
La festa per il Centenario, svolta a fine campionato, è quindi pervasa da un alone di rimpianti per quello che avrebbe potuto essere e non è stato, ma le sole forze economiche della dirigenza non avrebbero permesso il salto di categoria.