La storia del Savona FBC ricomincia dal punto più basso: il campionato di Promozione Regionale. Non era mai capitato nelle 46 stagioni precedenti. La città è ancora avvolta nella crisi della sua grande struttura industriale; Stefano Del Buono, vivamente contestato si fa (temporaneamente) da parte, si svolgono assemblee infuocate, si nominano comitati di salvezza: tocca a tre personaggi cittadini gestire questa difficile fase di transizione, il rag. Gianpietro nominato commissario straordinario, Antonio Parodi direttore tecnico, e Mario Dante “Cicerin” che, da allenatore dei boys viene promosso in prima squadra.
Una prima squadra che comprende, in pianta stabile, alcuni dei suoi pupilli: il portiere Rivoire (che al termine della stagione sarà ceduto alla Sanremese), il mediano lavagnolese Marrone, Mino Persenda che si rivela attaccante di razza e prenderà il volo anche lui verso il Vado: giocano anche Speroni, Cinarelli, Spirito, Lantelme, Marietto Vagnola. Si rivela molto utile l’innesto del militar–soldato Ilgrande che per qualche stagione difenderà i nostri colori, mentre fa il suo dovere l’esperto Manfredini, proveniente dalla Sestrese. Due acquisti, invece, si riveleranno, in seguito, veri e propri pilastri del futuro biancoblu: Andrè Galindo, “il francese”, terzino classicheggiante prelevato dalla SIBI del Mago Danilo e Giulio Mariani, che arriva dalla Finalese.
Il momento non è dei migliori per l’intero calcio italiano: la nazionale è eliminata dalla Svizzera, padrone di casa, nei mondiali che si concluderanno con la grande sorpresa della vittoria tedesca sull’Ungheria, invitta da quattro anni ( nell’autunno del 1953 i magiari avevano compiuto l’impresa di piegare l’Inghilterra 6-3 a Wembley, prima squadra continentale nella storia del calcio); nel nostro campionato dominano gli stranieri: il trio Gre-No–Li (Gren, Nordhal, Liedholm nel Milan), i danesi Hansen, Karl e John, e Praest nella Juve, i “solisti” Wilkes, Skoglund e Nyers nell’Inter: ma ce ne sono tanti altri, nordici e sudamericani ed il vivaio italiano stenta.
Insomma: per il calcio italiano si tratta di un momento così e così, come per il Savona.
Soprattutto per i tifosi biancoblu il momento nero si accompagna con gli exploit delle rivali più accanite: il campionato 53–54 è vinto dal Vado che, addirittura, passa in Corso Ricci, domenica 21 Marzo 1954, con un roboante 5-1 (per i biancoblu salva l’onore proprio Galindo, con una rovesciata ancora ricordata oggi, nelle rituali cene tra “ex”). Si tratta di un grande Vado che il trio Ferrando- Morixe-Lazzaretti ha messo in mano a Pippetto Frumento, perchè si aprisse un ciclo: Caviglai, Macrì, Murialdo, Barile, Ghiorzi, Biggi, Padula, Ansaldo, Parodi, Marchese, Calabria, fanno il salto, salgono in IV Serie e il “clan” rossoblu terrà le posizioni per 5 stagioni, facendo letteralmente impazzire di gioia il pubblico delle Traversine.