La Federazione ha un’idea folle: un unico girone di Serie C da quattro che erano!
Ne consegue che bisogna per forza arrivare nelle prime 3 per evitare la retrocessione in IV serie.
Il Savona pare attrezzato per centrare il bersaglio, tanto più che tra i pali giostra Piani, ex di Torino, Triestina, Genoa, un portiere di gran classe, e all’attacco a fianco di Mantero e Ventimiglia si colloca l’esperto Cavagnero proveniente dall’Asti.
La situazione economica, però precipita: i giocatori sono lasciati senza compenso per molti mesi e, proprio per rimediare, il 1° Maggio si organizza una amichevole con il Palermo (dove milita l’ex Pendibene). Tra il primo ed il secondo tempo scoppia il dramma: i previsti rimborsi non sono stati versati ed i titolari si rifiutano di scendere in campo.
Del Buono decide di sospendere tutti e di chiudere il torneo con i “Cicerin Boys”: gli allievi, allenati dall’appassionatissimo Mario Dante, un vero mago delle categorie minori ed un altro personaggio da ricordare, per aver dedicato tutta la sua vita alla causa biancoblu.
Il 4 Maggio 1952, ad Aosta, il Savona schiera 11 ragazzini tra i 14 ed il 16 anni (per la cronaca: Rivoire, Spirito, Fortessi, Morasso, Galatolo, Marrone, Alluigi, Briano, Alienda, Gravano, Cinarelli): finisce 10-0 per i rossoneri e svanisce il sogno di rimanere in Serie C.