1937-38

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Dopo due stagioni di assestamento l’annata 1937-38 vede gli striscioni, allenati sempre da Roggero, entrare prepotentemente in lotta per il primato nel girone: non ce la fanno, perché si impone il Casale “nobile decaduta”, ma si tratta di una stagione da ricordare, così ne recitiamo la formazione-base: Moretti; Testa, Morchio; Astengo, Bianchi, Canepa; Borgo, Vanara, Calcagno, Caviglia, Levratto. Sì c’è Felice Levratto tornato dalle nostre parti dopo una folgorante carriera: 28 partite in Nazionale (poi Pozzo gli preferì il grande “Mumo” Orsi, il violinista argentino, tra i più grandi interpreti del ruolo nell’intera storia del calcio mondiale) e tanti anni di Serie A, con Verona, Genoa, Inter e Lazio. Nella stagione successiva “u sciu Felixe” interpreterà anche la parte del giocatore-allenatore e si tratterà di una delle stagioni più felici dei nostri anni. Causa problemi di varia natura, l’allenatore Italo Rossi dovrà più volte fare i salti mortali per mettere assieme un 11 che abbia un senso logico (un paio di partite le dovrà giocare pure lui, a quasi 40 anni…), il risultato finale è che la squadra è quanto mai sfilacciata: o si vince o si perde, i biancoblù riusciranno nel piccolo record di pareggiare una sola partita in 30 giornate!
Le 7 vittorie finali consecutive non faranno altro che aumentare i rimpianti per lo sciagurato scontro diretto casalingo contro il Casale: gli striscioni si fanno 2 autogol, sbagliano altrettanti rigori e alla fine soccombono 2-3!
In Coppa Italia gli striscioni superano tutti i turni eliminatori e pescano nel sedicesimi il Genoa, che vincerà di misura in Corso Ricci.
Le tre retrocesse saranno poi ripescate, in sostanza la stagione si chiude senza retrocessioni.